La Laurea in Giurisprudenza si consegue al termine del corso universitario che si svolge in quattro anni per 21 esami complessivi e che prevede vari indirizzi tra i quali anche quello specificatamente notarile. Non è tuttavia obbligatorio al fine di poter essere ammessi alla pratica notarile e di poter partecipare al concorso notarile, né seguire tale ultimo indirizzo, né ottenere una votazione minima.
Una volta conseguita la laurea in Giurisprudenza si può presentare la domanda di ammissione alla pratica notarile. Tale domanda va presentata presso il Consiglio Notarile del Distretto dove si intende svolgere la pratica stessa e va corredata del pagamento di una tassa e della dichiarazione del notaio il cui studio verrà frequentato nel periodo prescritto.
L'ammissione viene, quindi, deliberata dal Competente Consiglio Notarile nelle sue riunioni periodiche, ed a tal fine, si consiglia la tempestiva presentazione della indicata domanda, onde evitare la perdita di giorni che si potrebbero poi rivelare preziosi per la partecipazione al concorso notarile.
A seguito dell'ammissione alla pratica notarile, il candidato dovrà frequentare lo studio del notaio da lui indicato per il periodo di due anni e dovrà consegnare al Competente Consiglio Notarile allo scadere di ogni due mesi dalla data di ammissione un certificato di frequenza rilasciato dal medesimo notaio. Vi sono casi di sospensione ed interruzione della pratica notarile opportunamente regolamentati.
L'elemento, appunto, della pratica notarile è molto importante nell'iter formativo del candidato - notaio.
Rappresenta, infatti, il momento nel quale si conosce appieno la professione, la modalità d'esercizio, l'estrema delicatezza della posizione a metà tra pubblico ufficiale e libero professionista, la struttura e l'organizzazione di uno studio e sicuramente non ultima, la deontologia che costituisce l'essenza dell'attività. Ed anche ai fini dello svolgimento del concorso, la pratica costituisce elemento imprescindibile in quanto consente di applicare e vedere operare istituti e situazioni giuridiche, corredando cosi in modo qualificante la preparazione teorica.
Esaurita la pratica notarile biennale, si può partecipare al concorso notarile che viene bandito annualmente (o quasi) e si svolge a Roma in unica sede Nazionale. La Partecipazione al concorso è consentita, a coloro che terminano la pratica notarile entro i 45 giorni successivi alla pubblicazione del bando, in quanto questo è appunto il termine ultimo di presentazione della relativa domanda.
Il concorso notarile è distinto in tre momenti:
È richiesta la conoscenza del diritto civile, di leggi speciali strettamente connesse con l'esercizio dell'attività notarile, di nozioni sulla forma degli atti nonché, per la prova orale, di elementi di diritto tributario relativi alle imposte indirette e della legge notarile.
La prova scritta si svolge a Roma in tre giorni consecutivi (mercoledì, giovedì e venerdì) previa consegna dei codici nei giorni di lunedì e martedì precedenti e consiste in tre prove scritte:
La prima prevede un contratto od un atto/verbale societario, la seconda un testamento e la terza un ricorso all'autorità giudiziaria per ottenere l'autorizzazione a compiere un determinato atto.
In ciascuna delle tre prove viene dato un caso che il candidato deve risolvere con un determinato tipo di atto, motivando la soluzione adottata e trattando gli istituiti indicati dalla traccia. Alla fine di ogni prova il candidato chiuderà il suo elaborato in apposita busta in modo tale che tutto, anche al momento della correzione, sia anonimo. La correzione avviene in tempi che, purtroppo, nonostante i correttivi apportati sono ancora da considerarsi lunghi e che eventualmente sono nell'ordine dell'anno se non di più. Ognuna delle tre prove scritte dà luogo ad un punteggio espresso in cinquantesimi con la precisazione che il punteggio minimo complessivo per superare la prova è 105/150, ma che, comunque, non si può conseguire una valutazione inferiore a 30/50 in una singola prova. La casistica rileva che vengono ammessi a sostenere a prova orale un numero di candidati uguale o poco superiore a quello dei posti oggetto del bando, anche se recentemente vi sono state delle eccezioni (numero di candidati ammessi inferiore a quello dei posti a disposizione.)
La prova scritta è senza alcun dubbio quella più importante e difficile del concorso, quella nella quale avviene la selezione decisiva. La preparazione per affrontare questa prova è molto complessa, articolata ed approfondita, postula un approccio molto diverso da quello cui il candidato è abituato in ambito universitario e richiede non pochi sacrifici in termini di tempo, di costanza e di applicazione.
Il consiglio che in questa sede si può dare è quello di seguire per lo studio delle materie richieste a concorso le scuole che qualche consiglio notarile organizza o, comunque, corsi che abbiano specifico riguardo a quelle materie. Informazioni ed indirizzi si possono rinvenire al proposito nell'apposito spazio relativo alle “Riserve Disponibili".